venerdì 26 febbraio 2016

La Macchina protagonista della Fondazione

Il protagonista della trilogia della Fondazione è, in senso lato, una macchina: una macchina sociologica, il cosiddetto "Piano Seldon". Consideriamo la definizione di macchina data nel corso: "un dispositivo che, consumando una risorsa, altera lo stato di un sistema", e come il Piano Seldon possa conformarsi ad essa.
È molto facile stabilire quale sia il dispositivo che lo compone: le due Fondazioni, e l'arrangiamento peculiare con cui sono state disposte da Hari Seldon all'interno della galassia. Vediamolo direttamente nelle parole dell'autore:

"Terminus e la sua Fondazione gemella, all’altro estremo della Galassia, sono i semi della Rinascita da cui nasceranno i fondatori del Secondo Impero Galattico. E la crisi in cui vi trovate attualmente è l’avvio all’ascesa di Terminus."
Prima Fondazione, Parte seconda: Gli Enciclopedisti, Capitolo VII

Quando il Primo Impero stava per cadere, Hari Seldon insieme ad un gruppo di psicostorici, dopo aver analizzato il corso futuro della storia, per mezzo di un sistema d’indagine matematica ormai a noi sconosciuto, creò le due Fondazioni ponendole ai due capi estremi della Galassia. Le dispose in modo che le forze economiche e sociologiche che si sarebbero lentamente sviluppate, avrebbero potuto fare di loro due focolai per la rinascita del Secondo Impero
Seconda Fondazione, Parte prima: La ricerca del Mulo, Primo interludio

Il Piano Seldon consuma anche risorse, ovviamente di tipo sociale e politico: l'autonomia e le mire espansionistiche degli "stati" in cui è suddivisa la galassia; l'innovazione tecnologica portata avanti dalla Prima Fondazione; la parabola discendente dello stesso Impero Galattico, in tutta la prima parte della trilogia; in ultima analisi, il Piano Seldon sfrutta le vite e le aspirazioni di tutti gli esseri umani per compiere un lavoro, così come un motore a vapore sfrutta l'espansione del gas caldo per muovere i propri pistoni.

"Secondo i miei calcoli, voi ora avete raggiunto il predominio sui regni confinanti con la Fondazione. Nella prima crisi li avete tenuti a bada con l’equilibrio dei poteri, nella seconda, avete vinto servendovi del potere spirituale contro quello temporale."
Prima Fondazione, Parte terza: I sindaci, Capitolo IX

"Fino a quando conoscevano l’esistenza del Piano Seldon, senza conoscerne i dettagli, erano fiduciosi, ma incerti. Sapevano di riuscire ma non sapevano né quando né come. Di conseguenza, vivevano in una continua atmosfera di tensione... che era proprio quello che Seldon desiderava. Avremmo potuto contare sulla Prima Fondazione perché lavorava al massimo potenziale."
Seconda Fondazione, Parte seconda: La ricerca da parte della Fondazione, Capitolo X

Infine, ovviamente, il Piano Seldon altera lo stato di un sistema: la configurazione politica, sociale e persino antropologica della galassia immaginata da Asimov. Trasforma lo stato iniziale del sistema, una galassia frammentata in "stati" in competizione l'uno con l'altro con al centro l'antico Impero Galattico in declino irreversibile, verso uno stato finale in cui l'Impero Galattico sia stato ripristinato sotto l'egida delle due Fondazioni.

"Dopo la Caduta verrà
inevitabile la barbarie, un periodo che, in circostanze normali, secondo quanto ci dicono gli psicostorici, dovrebbe durare trentamila anni. Noi non possiamo evitare la Caduta e nemmeno vorremmo farlo, poiché l’Impero ha ormai perduto la cultura, la forza ed il valore di una volta. Ma possiamo accorciare il periodo di barbarie che seguirà, riducendolo a mille anni."
Prima Fondazione, Parte seconda: Gli Enciclopedisti, Capitolo VII

"Il Progetto Seldon. Grazie ad esso sono state create le condizioni opportune affinché in mille anni, che ora sono diventati solo seicento, si formi un Secondo Impero Galattico nel quale l’umanità potrà essere guidata dalla scienza mentale. Nel medesimo intervallo di tempo, la Seconda Fondazione si svilupperà e preparerà un gruppo di Psicologi capaci di assumere la guida. O, come molte volte io ho immaginato, la Prima Fondazione stabilirà l’unità politica, mentre la Seconda Fondazione costituirà una classe dirigente già preparata."
Seconda Fondazione, Parte seconda: La ricerca da parte della Fondazione, Capitolo VIII

mercoledì 17 febbraio 2016

Stralci dalla Fondazione


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Tre citazioni alla trilogia della Fondazione di Isaac Asimov, il libro che ho scelto da commentare durante questo corso. Per ogni citazione, una macchina che entra in modo critico all'interno della narrativa.

Nella prima citazione, si menziona una centrale nucleare: epitome del dominio tecnologico della Fondazione nei confronti dei sistemi stellari vicini più arretrati, consente all'autore di esemplificare il metodo di indottrinamento religioso con cui la nascente potenza galattica riesce a mantenere il controllo dei bellicosi sistemi confinanti in questo stadio iniziale del proprio sviluppo.

"La religione, la stessa che la Fondazione ha creato e incoraggiato, è costruita su princìpi autoritari. I sacerdoti hanno il controllo diretto di tutti gli strumenti scientifici che noi abbiamo dato ad Anacreon, ma li sanno usare in modo empirico. Credono ciecamente in questa religione, e nel valore spirituale del potere che esercitano. Per esempio, due mesi fa un pazzo ha messo le mani nell’impianto atomico del Tempio Tesselekiano: uno dei più grandi. Naturalmente ha fatto saltare in aria cinque isolati della città. L’episodio venne considerato da tutti, clero compreso, come una vendetta divina."
Prima Fondazione, Parte terza: I sindaci, Capitolo IV

Nella seconda citazione, si menziona il "sonovisore": uno strumento musicale in grado di indurre uno stato allucinatorio visivo in chi lo ascolta, controllabile dal "musicista". Trova il proprio utilizzo come estensioni delle facoltà di un personaggio cruciale nella sezione centrale del romanzo, ed è un punto cardine dello schema narrativo in quanto gli permette di aggirare i postulati su cui si basa il Piano Seldon seguito dalla Fondazione.

"— È stato merito di Magnifico — rispose Toran. — Indbur ha insistito per avere una composizione al sonovisore sulla cerimonia della Volta del Tempo, con lui senza dubbio nella parte di eroe. Magnifico ha rifiutato di partecipare alla riunione senza di noi e non c’è stato modo di convincerlo."
Fondazione e Impero, Parte seconda: Il Mulo, Capitolo VIII

Nella terza citazione, si menziona invece uno strumento più mondano: un elettroencelografo. Tuttavia, in questa sezione conclusiva della trilogia, questo datato strumento ottiene una rilevanza particolare: può essere infatti utilizzato per discriminare fra i comuni umani e i membri della Seconda Fondazione. Questa tecnica risulta di un interesse cruciale per i tecnocrati della Prima Fondazione, che in seguito agli eventi in cui compariva il "sonovisore" erano venuti a conoscenza dell'esistenza della Seconda, e del fatto che questa stesse attivamente manipolando le dinamiche sociologiche grazie alle simulazioni storiche rese possibili dalla scienza della Psicostoria, attorno a cui ruota l'intera trilogia.

"Il dottor Darell, seduto nel suo laboratorio, s’era fissato sulla testa gli elettrodi, mentre un ago, racchiuso in una campana vuota, vibrava impercettibilmente. Alle sue spalle si trovava il registratore; il soggetto, infatti, non doveva vedere il diagramma, altrimenti sarebbe stato tentato di influenzarlo. Darell sapeva tuttavia che in quel momento sul diagramma appariva la ritmica e pochissimo ondulata curva Sigma, il che era ovvio, data la sua mente così disciplinata."
Seconda Fondazione, Parte seconda: La ricerca da parte della Fondazione, Capitolo IX

Tassonomia dell'elettronica criogenica

Presenterò qui uno schema di massima per categorizzare gli strumenti necessari per la mia attività di ricerca, ossia misure elettroniche di precisione a temperature criogeniche. Le categorie analizzate saranno tre: 1) strumenti per la misura elettrica di precisione; 2) strumenti per il raffreddamento dei campioni a temperature criogeniche; 3) strumenti per la realizzazione di condizioni di vuoto nelle camere di misura, che possono essere necessari a seconda dei campioni o dei refrigeratori utilizzati.

1. Strumenti per misura elettrica
    1.1 Generatori
        1.1.1 Generatori di segnale sinusoidale
        1.1.2 Generatori di forme d'onda arbitraria
        1.1.3 Generatori di segnale impulsato
        1.1.4 Generatori di potenza DC
        1.1.5 Generatori di potenza AC
    1.2 Misuratori
        1.2.1 Oscilloscopi
        1.2.2 Analizzatori di spettro
        1.2.3 Analizzatori di reti
        1.2.4 Multimetri
        1.2.5 Misuratori di potenza
        1.2.6 Frequenzimetri
        1.2.7 Analizzatori di rumore
        1.2.8 Impedenzimetri
    1.3 Strumenti misti
        1.3.1 Source Measure Units (SMUs)
        1.3.2 Amplificatori lock-in

2. Refrigeratori criogenici
    2.1 Refrigeratori in flusso criogenico
        2.1.1 Criostati in flusso di elio-4
        2.1.2 Criostati in flusso di elio-3
        2.1.3 Criostati in flusso di azoto
    2.2 Refrigeratori in bagno criogenico
        2.2.1 Criostati in bagno di elio-4
        2.2.2 Criostati in bagno di elio-3
        2.2.3 Criostati in bagno di azoto
    2.3 Refrigeratori a circuito chiuso
        2.3.1 Criostati a diluizione
        2.3.2 Criostati "pulse-tube"
        2.3.3 Rigeneratori di liquido criogenico per criostati in flusso/bagno criogenico

3. Pompe da vuoto
    3.1 Pompe da basso e medio vuoto
        3.1.1 Pompe rotative
        3.1.2 Pompe a diaframma
        3.1.3 Pompe a "scroll"
    3.2 Pompe da alto e ultra alto vuoto
        3.2.1 Pompe turbomolecolari
        3.2.2 Pompe criogeniche
        3.2.3 Pompe ioniche
        3.2.4 Pompe a diffusione

giovedì 11 febbraio 2016

Araldica moderna e Macchina

Presenterò qui due esempi di "Araldica moderna", ovvero simboli utilizzati diverse organizzazioni, all'interno dei quali il concetto di macchina è fondamentale.
Il primo esempio è il simbolo della FIOM, il sindacato dei lavoratori metalmeccanici facente capo alla CGIL italiana:
Il simbolo della FIOM acquisisce la sua forma attuale dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ne 1946. Al suo interno campeggiano alcuni elementi caratteristici del lavoro operaio dell'epoca: la ruota dentata, associata all'industria meccanica; il martello, quella metallurgica; il compasso, il lavoro tecnico e di progettazione. Ad essi, presenti già nella bandiera precedente allo smantellamento del sindacato ad opera del regime fascista, si va ad aggiungere la penna, simboleggiante il lavoro impiegatizio.

Come secondo esempio di "araldica", porto invece il simbolo di un ingente piano di finanziamenti per la ricerca stanziato due anni fa dall'Unione Europea in un ambito scientifico e tecnologico molto vicino alle mie attuali linee di ricerca: la Graphene Flagship.


Il simbolo di questo programma è molto semplice: coniuga una tipologia di macchina di età veneranda come la barca a vela con il reticolo esagonale caratteristico del grafene, innovativo materiale dalle proprietà esotiche l'interesse per il quale è esploso all'interno della comunità scientifica in seguito alla sua scoperta nel 2004, e culminata con il conferimento del premio Nobel per la Fisica nel 2010 ai suoi scopritori. L'idea dietro al simbolo è rappresentativa dell'intento dietro allo stanziamento di fondi operato dalla UE: sistematizzare le competenze e le interessanti proprietà che caratterizzano il grafene e altri materiali ad esso analoghi (come il nitruro di boro e il disolfuro di molibdeno, tutti caratterizzati dall'essere a tutti gli effetti bidimensionali) sviluppate a livello di scienza fondamentale, e trasferirle a livello tecnologico ed industriale per rilanciare l'economia ad alto livello tecnologico all'interno dell'intera comunità europea.

Etimologia delle misure elettriche a bassa temperatura

L'ambito di cui mi occupo, ovvero un particolare indirizzo all'interno della più generale esplorazione delle proprietà elettroniche di materiali esotici a bassa temperatura, è in generale caratterizzata da nomi di strumenti dai nomi ragionevolmente semplici ed intuitivi. Ad esempio, l'equipaggiamento essenziale per fare misure di trasporto elettronico (ovvero, misure di resistenza elettrica) con effetto di campo, consiste in tre strumenti dai nomi ragionevolmente in grado di spiegarsi da soli:
1) Current source (sorgente di corrente): fornisce un ammontare ben preciso di corrente elettrica.
2) Nanovoltmeter (nanovoltmetro): a parte il prefisso nano-, che indica una sensibilità notevole dello strumento, questo è un normalissimo misuratore dei volt che cadono su una sezione del circuito elettrico. Queste due unità vengono usate per la misura di resistenza vera e propria.
3) Source Measure Unit (Unità sorgente e misurante): include le funzioni dei due precedenti strumenti, e viene tipicamente impiegata per il controllo dell'effetto di campo tramite un elettrodo scollegato dal resto del sistema.
Sebbene non raggiungano livelli di esotismo linguistico tipico di campi come la chimica o la medicina, tuttavia, anche alcuni degli strumenti a nostra disposizione possiedono nomi che meritano un'analisi più attenta. Ne presenterò qui tre:

1) Pulse-tube cryocooler (criorefrigeratore a tubo pulsante): questo strumento, come indica la seconda parte del nome, è un ulteriore appartenente alla categoria dei "frigoriferi quantistici" di cui avevo presentato un esemplare qualche giorno fa. Rispetto al criostato a diluizione, un pulse-tube è in grado di raggiungere temperature decisamente più modeste (2.5 K, all'incirca, contro la manciata di milliKelvin del suo cugino) ma non necessita di utilizzare il costoso elio liquido, nè tantomento il costosissimo elio-3. Invece, utilizza un primo ciclo frigorifero grossomodo analogo a quello di un comune frigo, sebbene ad elio gassoso sotto pressione, per raffreddare l'estremità di un tubo opportunamente sagomato. All'altra estremità del tubo è montato lo stadio contenente il campione da misurare. Il termine "pulse-tube" deriva dal fatto che, in questo secondo stadio, il calore viene estratto dal campione e scaricato sul ciclo frigorifero ad elio gassoso tramite onde di pressione che la cui propagazione viene forzata all'interno del tubo stesso.

2) Scanning Tunneling Microscope (microscopio a scansione ad effetto tunnel): così come tutti i microscopi a scansione di sonda, un STM altro non è che un sensibilissimo "dito" la cui falange sia di dimensioni atomiche. La differenza principale fra i vari microscopi a scansione di sonda è cosa "sentano" i rispettivi diti, e nel caso dello STM tale senso è la piccolissima corrente che passa tra una punta metallica affilata (il dito) e il campione che viene "tastato" quando la punta è situata a pochi decimi di miliardesimi di metro di distanza. Tale corrente, inesistente in base alla fisica classica, è dovuta all'effetto quantistico noto come "effetto tunnel", il quale prevede come particelle quantistiche possano superare "muri" classicamente insormontabili se essi sono sufficientemente sottili. La parte di scansione nel nome si riferisce invece al fatto che l'immagine del campione viene ricostruita dal microscopio esattamente come farebbe un cieco che legga un testo in braille: facendo scorrere il dito avanti ed indietro, riga per riga, sull'intera superificie del campione/testo da leggere.

3) Lock-in amplifier (amplificatore ad aggancio): la parte di "amplificatore" è di per sè abbastanza comprensibile. Ovvero, lo strumento rileva un segnale (tipicamente, una tensione elettrica) molto piccola e la espande senza distorcerne la forma. La parte più interessante è "lock-in", traducibile con "ad aggancio": ossia, un lock-in amplifier è in grado di migliorare enormemente la qualità del segnale misurato "agganciandosi" ad un segnale di riferimento. Fondamentalmente, un sistema di lock-in funziona un po' come un'orchestra. Il primo lock-in funge da direttore d'orchestra, o da primo violino: da un lato stimola il campione ad una frequenza ben precisa; dall'altro, trasmette la stessa frequenza a tutti gli altri strumenti, effettivamente dando il "tempo" alla misura. Gli altri lock-in collegati in cascata misurano altri segnali significativi provenienti dal campione, ma lo fanno sincronizzandosi al tempo dato dal direttore d'orchestra: così facendo, riducono di moltissimo la "cacofonia" proveniente dall'ambiente esterno e che altrimenti ridurrebbe irreparabilmente la qualità della misura/sinfonia eseguita.


lunedì 8 febbraio 2016

Un frigorifero quantistico

In questo post parlerò di uno degli elementi fondamentali per il mio lavoro, ossia un esempio delle macchine che vengono utilizzate per raggiungere temperature criogeniche. Una prima domanda che potrebbe sorgere è la seguente: perché sono necessarie temperature criogeniche - pochi gradi o frazioni di grado al di sopra dello zero assoluto - per fare questo tipo di ricerca? Il motivo è piuttosto semplice: a parte casi rarissimi, le manifestazioni più esotiche che le leggi della meccanica quantistica hanno sulla materia sono estremamente fragili. Così fragili che persino le piccole vibrazioni dovute alla temperatura in un solido possono distruggerle completamente. Di conseguenza, raffreddare i campioni di studio diventa un requisito essenziale quando si voglia andare a far emergere le bizzarrie dell'oggetto cui si è interessati.
Detto questo, andrò ora ad esaminare il funzionamento di uno delle macchine di refrigerazione più potenti nell'ambito della materia condensata - un nome elegante per definire, fondamentalmente, i materiali allo stato solido. Esistono macchine in grado di raffreddare ulteriormente la materia, portandola a milionesimi o miliardesimi di grado al di sopra dello zero assoluto, ma tipicamente o non sono in gradi di raffreddare tutte le componenti dell'oggetto, oppure operano esclusivamente su gas estremamente rarefatti di atomi ben precisi. La macchina di cui vi parlerò è il cosiddetto criostato a diluizione.

Questa in foto è la testa fredda della macchina, ovvero la parte che fa effettivamente raggiungere al campione la temperatura designata. Il campione che viene raffreddato di solito ha le dimensioni di una delle vostre falangi, mentre l'intera struttura della macchina ha all'incirca le dimensioni di un grosso frigorifero casalingo, se il vostro frigorifero avesse bisogno di due bombole del gas per poter funzionare. E se buona parte del vostro frigorifero fosse costituita da varie bottiglie, una dentro l'altra, a cui interno venga fatto il vuoto per impedire lo scambio di calore con l'esterno.
Il principio di funzionamento della macchina? Sorprendentemente semplice. Un tubo "ad U" nella zona centrale della macchina viene riempito di elio liquido, cosa che già gli permette di raffreddarsi fino a 4.2 gradi al di sopra dello zero assoluto. Ma questo è solo l'inizio: un criostato a diluizione è in grado di raffreddare un oggetto fino a pochi millesimi di grado sopra lo zero assoluto. E questo grazie al fatto che l'elio liquido di cui viene riempito il tubo non è normale elio, ma una miscela in cui la percentuale dell'isotopo-3 dell'elio è artificialmente alta. Le due estremità del tubo vengono poi collegate tramite una pompa, che risucchia vapori di elio da un lato del tubo e li reimmette dal lato opposto, così:


Ora, i punti cruciali sono due: primo, l'isotopo-3 dell'elio è del 25% più leggero del suo isotopo-4, quello più comune. Questo comporta che, in generale, l'elio-3 tenderà a "galleggiare" sul suo cugino più pesante, ed ad evaporare molto più facilmente. Quando il pompaggio comincia, allora, quello che succede è che a tutti gli effetti l'elio-3 viene distillato dalla mistura: evaporando più facilmente sul lato destro, saranno per la maggior parte i suoi vapori ad essere estratti e ricondensati nel lato sinistro, producendo una zona di elio-3 puro in sospensione sopra l'elio-4. Il secondo punto cruciale è che la separazione fra i due liquidi non è perfetta: a causa del moto di punto zero quantistico più pronunciato per il più leggero elio-3, quest'ultimo è in grado di diffondere all'interno dell'elio-4 fino ad una concentrazione di circa il 6%. Quindi, quando l'elio-3 viene "tolto" dalla sommità destra del tubo, il resto dell'elio-3 in soluzione può spostarsi per prenderne il posto. Questo a sua volta lascia del "posto" per parte dell'elio-3 puro alla sommità sinistra per sciogliersi nell'elio-4.
E qui sta il punto fondamentale: esattamente come quando un ghiacciolo che fonda assorbe calore dall'ambiente esterno per poter aumentare la propria entropia - il proprio grado di disordine - e così diventare liquido, così fa l'elio-3 quando forzatamente viene costretto a sciogliersi nel bagno di elio-4: assorbe calore dall'ambiente esterno, che in questo caso è composto da due elementi solamente: il criostato stesso, e il campione sotto studio. Fintanto che il ciclo è mantenuto attivo, ovvero la pompa è in funzione e all'elio non è permesso di sfuggire al tubo di raffreddamento, l'elio-3 costretto a sciogliersi in elio-4 continua ad assorbire calore, ed ad abbassare la temperatura dell'ambiente circostante.
E permettendo quindi di esplorare una vastissima gamma di fenomeni esotici che rimarrebbero altrimenti nascosti fino a quando l'intero universo non sarà congelato fino a quelle bassissime temperature.

Fumetto e Macchina

Hellsing 93 - Page 2


Questa striscia è presa da uno dei capitoli finali del manga "Hellsing", di Kouta Hirano. La storia trattata in questa opera è un divertissement completamente sopra le righe, riassumibile nella domanda "Cosa succederebbe se Dracula, la Santa Inquisizione e un battaglione di vampiri nazisti delle SS si dessero battaglia nel bel mezzo di Londra"? In questa scena compare un primo piano del principale antagonista della serie, il Maggiore delle SS che ha orchestrato l'intero avvenimento. In essa, l'ultimo tassello del suo piano giunge a conclusione: dopo essere riuscito nell'impossibile, eliminare Dracula, egli trova finalmente la morte in battaglia che aspettava da oltre sessant'anni. Sebbene il metodo con cui elimini il grande vampiro meriterebbe un'analisi a parte per il connubio di genialità ed idiozia mostrate dall'autore, ci occuperemo qui di un dettaglio che emerge in questa scena: ovvero, che il Maggiore, per l'intera durata della storia, non è mai stato un essere umano: nel momento in cui la parte sinistra del suo corpo viene distrutta, vengono rivelate per la prima volta i circuiti e le componenti meccaniche di un androide.
 La rivelazione è molto importante ai fini di una delle tematiche del manga, ovvero come solo dei veri esseri umani siano in grado di eliminare i mostri. Questo concetto viene ribadito più volte da Dracula durante la storia, quando spiega perché nessuno degli altri mostri presenti nel manga - incluso il "Mostro Divino" creato dalla Santa Inquisizione dal Chiodo di Santa Elena - sia stato in grado di fare quello che un semplice umano, il professor van Helsing, aveva fatto cento anni prima dell'inizio della storia: sconfiggerlo, e soggiogarlo. In questa scena, e nelle tavole immediatamente precedenti, il Maggiore si confronta con questo paradosso: come può lui, che non possiede più una singola cellula vivente nel suo corpo, essere riuscito in quello in cui ogni altro personaggio aveva fallito?
Il Maggiore dà questa risposta a se stesso e ad Integra van Hellsing, l'ultima discendente del celebre professore, nonché la donna che lo ha appena ucciso: il fatto di non essere più un essere vivente non conta. Ciò che, secondo lui, crea il vero essere umano è il rifiuto di ritenere le proprie risorse non sufficienti per qualunque compito si debba affrontare, il rifiuto di assoggettarsi ad un potere superiore od esterno per far fronte alle proprie manchevolezze. Per questo il Maggiore, che nonostante la conversione ad androide ha rifiutato di correggere qualunque difetto avesse quando era ancora un essere umano - essere sovrappeso, avere una pessima mira, in generale essere una persona fisicamente normale o addirittura sotto la media - sfruttando solamente la propria intelligenza e la propria determinazione è riuscito a distruggere il mostro che nessun altro potere sovrannaturale era riuscito ad intaccare.

Musica e Macchina




Ayreon è un progetto musicale progressive metal del cantante e polistrumentista olandese Arjen Anthony Lucassen. Come molti degli album di questo progetto, 01011001 è una rock opera con personaggi, trama e un tema centrale che viene analizzato all'interno dell'album. Ogni personaggio viene interpretato da un diverso cantante ospite, caratteristica questa che accomuna tutta la produzione di Ayreon. Il tema di questo album, il cui nome in codice binario è associato al codice ASCII per la lettera "Y", è la condizione di dipendenza dalle macchine generata dal proprio stesso avanzamento tecnologico. 
La trama è un esercizio piuttosto semplice di genere fantascientifico: una antica ed estremamente evoluta razza aliena, proveniente dall'omonimo pianeta "Y", grazie al proprio avanzamento tecnologico è riuscita ad eliminare ogni propria debolezza mortale, e vive in uno stato al contempo semidivino e di completa dipendenza dalle loro stesse conquiste tecnologiche. Col tempo, membri di questa razza iniziano a sviluppare una ennui esistenziale nei confronti della loro stessa condizione priva di sfide e stimoli, e desiderano assaporare nuovamente le condizioni di una razza non tecnologicamente evoluta.
Per fare questo, disseminano del proprio DNA una cometa in rotta di collisione con il pianeta Terra, per far sì che le forme di vita sul pianeta ne vengano contaminate e che questo consenta alle loro tecnologie di controllarne lo sviluppo. Il pezzo musicale collegato a questo post si situa in questo punto della storia, dove vari membri della razza aliena discutono se sia o meno lecito per loro portare all'estinzione buona parte delle forme di vita terrestri del periodo. Tenendo conto che questo momento è situato nel tardo Cretaceo della storia della Terra, la risposta che danno è ovviamente positiva.
Spostamento in avanti di sessantacinque milioni di anni, il DNA della razza di "Y" è stato integrato con le forme di vita terrestri, e gli esseri umani si sono sviluppati. Collegati a distanza grazie al mescolamento genetico, i membri della razza di "Y" possono tornare a sperimentare la condizione pre-tecnologica tramite le esperienze dei primi Homo Sapiens, e ne accelerano lo sviluppo per poter assaporarle più pienamente grazie ad un miglioramento delle loro facoltà fisiche e mentali. Ed è a questo punto che il loro piano inizia a disgregarsi, quando gli umani prendono a sviluppare le stesse tecnologie - e le stesse dipendenze da esse - della razza di "Y". L'album si chiude mentre la razza di "Y" osserva inorridita l'essere umano creare - ed usare - le armi termonucleari, e il dibattito fra loro si riapre se debbano intervenire pesantemente nello sviluppo umano, o se convenga loro che gli umani si autodistruggano e la razza di "Y" possa iniziare un nuovo ciclo della vita sul pianeta Terra.

Una presentazione.

Salve a tutti,

mi chiamo Erik Piatti, e sono un dottorando in Fisica della Materia presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino. Il mio campo di studi verte sull'effetto di campo tramite gate elettrochimico su materiali bidimensionali a temperature criogeniche. Vale a dire, mi occupo di studiare le proprietà di dispositivi di tipo transistor realizzati in materiali esotici ed innovativi come il grafene, il disolfuro di molibdeno, e il seleniuro/tellururo di ferro sotto l'influenza di enormi campi elettrici con l'obiettivo di indurre e/o modificarne le caratteristiche superconduttive.

All'interno di questo corso di Epistemologia della Macchina, è mia intenzione leggere la originale Trilogia delle Fondazioni di Isaac Asimov, e presentare come il tema della transizione di fase venga affrontato all'interno della narrativa.